Sono uno studente universitario che studia a Milano e che lo scorso anno viveva in un appartamento condiviso, in cui non abito più da luglio 2014. Per l’anno corrente sono in Germania come studente Erasmus (da settembre 2014).
Nell’ottobre 2013, mentre ero a Milano, ho attivato una linea Fastweb con l’offerta J@Y a 29,24€/mese. Come metodo di pagamento ho usato l’addebito su conto bancario tramite circuito SEPA. Le bollette mi arrivavano per email, mai in forma cartacea.
A maggio 2014 ho deciso di trasferirmi dal mio appartamento di per cui era attiva questa linea e ho chiamato fastweb per conoscere i dettagli della recessione dal contratto.
Nella prima chiamata ho chiesto specificatamente di elencare TUTTE le spese a cui sarei andato incontro disattivando a luglio la linea telefonica, avvalendomi del diritto di recesso dal contratto: l’operatore mi ha riferito che avrei dovuto pagare 96,84€ e che avrei dovuto spedire una raccomandata con ricevuta di ritorno (nulla oltre a questo, persino dopo aver richiesto espressamente se ci fosse una qualsiasi altra voce da pagare). Inoltre ho chiesto se fosse possibile disattivare la linea in un giorno prestabilito, dato che sapevo già di dover lasciare l’appartamento il 31 luglio 2014: la risposta dell’operatore è stata che non c’era nessun modo per prevedere quando la linea sarebbe stata disattivata, ma che sarebbe stata al massimo 30 giorni dalla ricezione della raccomandata. Siccome avevo bisogno della linea fino al 31 luglio, sono stato costretto a mandare la raccomandata nell’ultima settimana del mese stesso.
Giusto per essere sicuro di tutto ciò ho fatto una seconda chiamata per fare le stesse domande e ho ricevuto le stesse risposte.
Ho spedito la raccomandata il 23/07/2014 e il 30/07/2014 sono stato contattato dagli uffici dell’amministrazione per confermare la disattivazione della linea e da loro ho appreso che:
- Bisogna pagare i costi di attivazione di J@Y di 119€ perché sto recedendo dal contratto prima dei 24 mesi (cosa di cui nessuno degli operatori precedentemente contattati sembrava essere al corrente, nonostante il fatto che per contattare il call center bisogna autenticarsi e l’operatore ha tutti i dettagli della linea)
- La disattivazione avviene SEMPRE dopo esattamente 30 giorni dall’invio della raccomandata (nel mio caso il 23/08 con raccomandata inviata il 23/07), e l’ignoranza di questo punto da parte degli operatori mi ha portato a pagare circa un mese in più
A tutto questo si aggiunge il fatto che alcuni degli operatori contattati non avevano una padronanza molto buona della lingua italiana, cosa che ha reso ancora più difficile le comunicazioni.
Riassumendo la serie di informazioni errate da parte degli operatori ha portato a due risultati
- Ho dovuto pagare un mese in più rispetto a quanto fosse necessario
- Ho scelto di disattivare la linea telefonica invece di fare un subentro per i nuovi inquilini dell’appartamento (se avessi conosciuto tutti i costi avrei sicuramente agito in maniera diversa)
Ad inizio Agosto 2014 ho spedito un reclamo a Fastweb in cui spiegavo la situazione e in cui chiedevo di non pagare i costi di attivazione di J@Y di 119€ vista la serie di informazioni errate che mi erano state fornite. Ho anche fornito un nuovo indirizzo, il mio indirizzo di residenza, chiedendo di essere ricontattato lì e non all’indirizzo in cui c’era la linea telefonica perché non ci abitavo più. Trascorsi i 40 giorni non avevo ricevuto nessuna risposta da parte di Fastweb. Ho comunque lasciato l’utenza attiva sul conto bancario, in maniera tale da poter visualizzare eventuali nuove bollette, sempre visibili molto tempo prima rispetto alla data effettiva di addebito.
Il 25 Settembre Fastweb mi ha addebitato un’inspiegabile spesa di 33,91€, che non corrispondeva a nessuno dei costi precedentemente citati. Ingenuamente ho pensato che Fastweb avesse comunque preso in considerazione il reclamo e che fosse finita lì. Nonostante questo ho tenuto aperta l’utenza fino al 11/11/2014, quando l’ho eliminata pensando che non ce ne fosse più bisogno (normalmente avrei dovuto vedere già ad inizio mese eventuali nuove bollette che sarebbero state addebitate il 25/11, ma non c’era nulla).
A febbraio 2015 sono stato contattato da uno dei miei ex coinquilini a Milano, mentre ero in Germania, che mi ha detto di aver ricevuto una lettera a mio nome da parte di GERI, una società di recupero crediti che mi chiedeva di pagare i 137,48€ (119€ + mora) entro il 25 Febbraio. Quando ho scoperto tutto ciò stavo facendo gli esami all’università, quindi non ho avuto tempo di approfondire la cosa, e ho superato la scadenza per poter effettuare il pagamento.
In seguito ho scoperto che Fastweb aveva cercato di addebitarmi i 119€ a fine Novembre 2014 e che mi aveva mandato una bolletta cartacea, per la prima volta in assoluto visto che l’ha sempre mandata per email e ovviamente ad un indirizzo in cui non ero più raggiungibile, in cui mi chiedeva di pagare questa somma.
Mentre succedeva tutto ciò io ero in Germania e non so se quelli di GERI abbiano provato a chiamarmi perché non ho più usato il mio numero di cellulare italiano.
Adesso, Aprile 2015, mi chiedo cosa sia possibile fare per risolvere questa situazione.
- Cosa potrebbe succedermi se non facessi assolutamente nulla al riguardo?
- Con quale probabilità GERI potrà decidere di avviare un’azione legale?
- Consigli su come risolvere la situazione?